Erogatori, sciacquare non basta

Ce lo hanno insegnato nel corso Open Water e noi, come adepti di una setta detentrice della Verità (quella degli istruttori subacquei), tramandiamo questo dogma instillandolo nella coscienza dei nostri allievi: dopo ogni immersione si devono sciacquare le attrezzature in acqua dolce.

Tra la poca enfasi di molti nel trasmettere questo nobile concetto e la superficialità dei tanti nel mettere in pratica questo precetto fondamentale, ci ritroviamo spesso a fare i conti con attrezzature che danno problemi e portano a costosi interventi di assistenza.

Sciacquare un erogatore non basta.

Per quanto si possa immergere in acqua dolce o farlo passare sotto un getto diretto, non riusciremo mai a togliere efficacemente tutti i residui salini dovuti ad un’uso nell’ambiente marino.

Ci sono due componenti che pregiudicano, nel breve o nel lungo periodo, l’uso dei nostri erogatori: i cloruri di sodio (il sale dell’acqua di mare) e il carbonato di calcio (il calcare dell’acqua dolce).

2° stadio dopo due anni senza manutenzione

Alcuni subacquei seguono il principio che, se un erogatore viene usato regolarmente (come l’uso che ne può fare un istruttore o un appassionato durante una vacanza sub) e rimane sempre bagnato (direi meglio umido), i cloruri di sodio non hanno il tempo di “cristallizzarsi” perchè si limita il processo di evaporazione dell’acqua in cui sono disciolti. Questo può essere vero a grandi linee, ma nella pratica non è proprio così.

Ci sono molti aspetti che dobbiamo considerare: la temperatura cui sono esposte le attrezzature (che facilita l’evaporazione), la contaminazione da altri agenti (sabbia, plancton, ecc.), la periodicità con cui facciamo manutenzione.

Se non sciacquiamo correttamente gli erogatori dopo ogni immersione sarà pregiudicata la nostra sicurezza, oltre al nostro portafogli.

Anche l’acqua dolce fa la sua parte. Per essere scrupolosi gli erogatori si dovrebbero lavare con acqua distillata, per prevenire la formazione di calcare; non arriviamo a tanto, so benissimo che nessuno lo fa (neanche io) e andiamo quindi a parlare di pratica reale.

Anche se la comune acqua del rubinetto che troviamo al diving o che abbiamo a casa non è il massimo, se prestiamo attenzione potremo comunque fare un lavoro di pulizia soddisfacente.

  • Al termine di ogni immersione sciacquare con abbondante acqua corrente gli erogatori. Cercate, per quanto potete, di far entrare l’acqua in ogni interstizio (ricordatevi di non premere MAI il pulsante di spurgo del 2° stadio se l’erogatore non è in pressione, rischiereste di far entrare acqua nelle fruste).
  • Non lasciare gli erogatori in ammollo nelle vasche di risciacquo dei diving: quell’acqua non viene cambiata ad ogni ciclo di lavaggio e se siamo i primi della giornata utilizzeremo acqua dolce, diversamente sarà come metterli nuovamente in acqua di mare.
  • Utilizzare uno spazzolino da denti per rimuovere eventuali residui dagli interstizi (attacchi fruste, angoli morti, ecc.).
  • Far asciugare gli erogatori all’ombra e in zona ventilata.  Non lasciarli MAI asciugare al sole.

1° stadio dopo la pulizia in laboratorio, durante l’intervento di manutenzione.

Ricordatevi che l’erogatore è uno strumento fondamentale, dal quale dipende la nostra sopravvivenza sott’acqua, se lo tratteremo bene ci garantirà immersioni sicure.

I fabbricanti raccomandano un intervento di revisione ogni 100 immersioni o 1 volta l’anno e 1 manutenzione completa ogni 200 immersioni o ogni 2 anni. Non cimentatevi nel “fai da te”, le procedure di revisione e manutenzione di un erogatore sono delicate e richiedono competenza e attrezzature specifiche.

Quello della manutenzione è un aspetto che viene spesso sottovalutato, pensando che “finchè funziona e non mi da problemi, perché portarlo in assistenza?”

Vi posso garantire che un erogatore, per bene che si possa trattare e per quanta cura si possa avere nel lavarlo e riporlo a dimora, avrà comunque bisogno di una revisione periodica: seguire il piano raccomandato dal costruttore vuol dire prevenire problemi, in acqua e fuori. Di questo vi parlerò in un prossimo articolo.

Ricordatevi, la cura dell’erogatore inizia da voi, solo questo potrà garantirvi immersioni sicure e un notevole risparmio economico.

Buone bolle!


© Testo e foto: Massimo Bidetti/Amphibica. Testo originale in Italiano.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento